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Il programma del PD: diritti, ambiente, lavoro.

13/08/2022   lavoro
Diritti. Ambiente. Lavoro. Tre pilastri. Che tengono dentro alcuni temi fondamentali per modernizzare il Paese. Il programma elettorale del Pd punta forte sulla tutela dei diritti. Spinge sulle politiche per l’occupazione. E accelera sulla transizione ecologica.

E’ stato approvato in direzione all’unanimità, il “manifesto” per l’Italia del 2027 contiene i principali cavalli di battaglia del centrosinistra: l’approvazione del ddl Zan e del matrimonio egualitario, la garanzia dell’applicazione della legge 194 sull’aborto, l’introduzione dello Ius scholae e della legge sul fine vita, la legalizzazione dell’autoproduzione di cannabis per consumo personale nell’ambito delle politiche di contrasto alle mafie.

Leggi il programma integrale




Di seguito, i punti di rilievo.

Diritti


“Nel solco degli articoli 2 e 3 della Costituzione”, scrive il Pd nel programma, “dobbiamo superare la contrapposizione tra diritti civili e diritti sociali. La scelta è tra un’Italia ripiegata su sé stessa e un’Italia aperta alle differenze; tra un’Italia che delle differenze ha paura, e un’Italia che le valorizza come ricchezze”. L’obiettivo, dunque, è dare al Paese “leggi di civiltà affinché siano riconosciuti e tutelati i diritti basilari di milioni di persone”. Come si è provato a fare, purtroppo senza successo, nel corso di quest’ultima legislatura. Perciò il Partito democratico si impegna a promuovere la piena eguaglianza delle persone LGBTQI+ attraverso il varo della legge contro i crimini d’odio (il cosiddetto Ddl Zan) e l’introduzione del matrimonio egualitario, ormai riconosciuto in 130 Paesi di cui 17 europei. A portare a compimento la legge sul fine vita. E naturalmente ad approvare lo Ius Scholae per dare la cittadinanza ai figli degli immigrati che studiano in Italia da almeno 5 anni.

Occupazione


In Italia esiste una grande questione salariale, oggi aggravata dall’inflazione. Le retribuzioni sono tra le più basse d’Europa e il lavoro povero si sta diffondendo a macchia d’olio. Perciò bisogna cambiare rotta, eliminando i divari occupazionali di genere, età e territoriali. Tra le proposte del Pd ci sono l’introduzione di un salario minimo contrattuale, seguendo il modello tedesco, con soglia minima affidata agli accordi fra le parti sociali e che comunque rispetti i parametri della direttiva europea (pari a circa 9 euro lordi orari); il divieto di stage non retribuiti e l’incentivo all’apprendistato come principale strumento di ingresso nel mercato del lavoro; la lotta al precariato, con un intervento sui contratti a tempo determinato, come in Spagna, che renda più vantaggioso quello a tempo indeterminato; la lotta al lavoro nero e sommerso, mediante il rafforzamento dei controlli; l’estensione a tutti gli appalti pubblici della clausola di premialità per l’occupazione giovanile e femminile; la promozione dello smart working.

Scuola


Nel programma del Pd la scuola è “il nostro primo investimento strategico”. L’obiettivo è rimetterla al centro, restituendo agli insegnanti ruolo e dignità attraverso una formazione continua e l’aumento degli stipendi, che in 5 anni devono tornare in linea con la media europea. Inoltre, poiché la scuola d’infanzia ha costi notevoli e non è accessibile a tutti, l’idea è renderla obbligatoria e gratuita per eliminare ogni forma di discriminazione fra bambini. Si intende poi garantire la gratuità del trasporto pubblico locale per tutti gli studenti. Mentre i libri di testo in comodato gratuito verranno dati solo a chi vive in famiglie a reddito medio e basso, calcolato sul livello Isee. Viene proposto un piano di edilizia scolastica, per ristrutturare gli istituti esistenti o realizzarne di nuovi, al fine di creare “spazi di apprendimento” sostenibili e sicuri, anche dal punto di vista sanitario (con sistemi di ventilazione meccanica). Si intende infine garantire agli allievi di medie e superiori il pieno accesso ai servizi psico-pedagogici.

Ambiente


Col piano per l’Ambiente si intende accelerare la transizione ecologica, trasformandola in un fattore di creazione di posti di lavoro e di capacità produttiva del Paese. Che va orientata verso un nuovo modello di sviluppo, con interventi mirati nella formazione e riqualificazione professionale. Tra i propositi da attuare c’è l’aumento delle rinnovabili per 85 GW entro il 2030, che consente di abbattere le emissioni di CO2 e tagliare in modo strutturale il prezzo delle bollette per famiglie e imprese. L’azzeramento della burocrazia per le imprese che installano rinnovabili porterà invece 500mila i nuovi posti di lavoro. Inoltre si pensa a un nuovo contratto luce sociale per le famiglie con redditi medi e bassi. Si tratta di un contratto di fornitura energetica prodotta totalmente da fonti rinnovabili, che fino ad un massimo di 1.350 KWh/anno per famiglia (pari al 50% del consumo medio), l’energia elettrica verrà fornita a costo zero, mentre, sulla parte di consumo eccedente, i prezzi saranno comunque calmierati.

Immigrazione


Solidarietà e integrazione sono i due capisaldi sull’immigrazione. Si parte dall’abolizione della “Bossi-Fini”, da sostituire con una nuova legge che permetta l’ingresso legale per ragioni di lavoro, anche sulla base delle indicazioni che arrivano dalle imprese e dal Terzo settore. Si propone l’istituzione di un’Agenzia di Coordinamento delle politiche migratorie per il monitoraggio e la gestione dei flussi al quale partecipano istituzioni, mondo delle imprese e del lavoro. E un nuovo un modello di accoglienza e integrazione fondato su piccoli centri diffusi sul territorio. Fondamentale è poi l’allargamento dei corridoi umanitari (promossi da Comunità di Sant’Egidio, chiese evangeliche, Tavola Valdese e Caritas). Conclude il Pd: “Siamo stati e saremo sempre contro politiche di respingimenti, chiusure dei porti e non meglio precisati blocchi navaliì: per noi vale il sacrosanto principio per cui chi è in pericolo in mare va soccorso e salvato”.

Sanità


Cura delle persone e medicina di prossimità: la salute per il Pd rappresenta un bene pubblico fondamentale. Si propone quindi di rafforzare il SSN e la medicina del territorio. Di dimezzare al 2027 i tempi massimi delle liste di attesa per esami diagnostici e interventi. Di investire sulle Case della Comunità. E di finanziare un Piano straordinario per il personale sanitario, riducendo il ricorso a quello non strutturato (lavoratori precari, collaborazioni esterne ed esternalizzazioni) e incentivando la presenza sul territorio dei medici di Medicina generale e degli infermieri di comunità, garantendo il tempestivo rinnovo dei contratti. Fra le altre iniziative si segnalano il piano per la salute mentale e la riforma della non autosufficienza, con un incremento del finanziamento pubblico per l’offerta di interventi e servizi. Verrà completata la transizione digitale per migliorare l’accesso al sistema e alle cure, valorizzando telemedicina, teleassistenza e teleconsulto.

Giustizia


Sul fronte giustizia occorre innanzitutto completare il lavoro avviato dal governo Draghi. Fra gli obiettivi del Pd c’è infatti l’attuazione delle tre riforme Cartabia (processo penale, civile, Csm) e la riduzione ulteriore dei tempi dei processi. Poiché una giustizia lenta non tutela i diritti in modo uguale, avvantaggiando chi ha più mezzi economici, servono più misure e riti alternativi. E più coraggio sulla depenalizzazione e la giustizia riparativa. Per decongestionare i tribunali si intende poi favorire la deflazione del contenzioso nel civile. Completare la digitalizzazione del servizio, adeguando l’organizzazione e l’impostazione dell’intero comparto attraverso l’organizzazione digitale degli uffici e la creazione di banche dati. E un forte investimento nelle risorse umane, con la stabilizzazione del personale ancora precario per la messa a regime dell’Ufficio del Processo, proseguendo con il reclutamento e l’assunzione di nuovi magistrati e di personale nelle cancellerie.

Riforme


L’Italia registra un’anomalia che non ha eguali nelle grandi democrazie occidentali: negli ultimi dieci anni ha avuto sei presidenti del Consiglio e sette governi. La fine stessa di Draghi, per le modalità in cui è avvenuta, dimostra le fragilità del modello italiano. Perciò è necessario innanzitutto riformare il Rosatellum perché le liste bloccate sviliscono il ruolo del parlamentare e ne condizionano i comportamenti: serve una legge elettorale che aiuti a superare la frammentazione e il trasformismo, riducendo gli effetti distorsivi sulla rappresentanza legati al taglio di deputati e senatori. Occorrono nuovi regolamenti contro il trasformismo parlamentare. E per riconciliarsi con un’opinione pubblica sempre più attonita di fronte ai continui cambi di governo, creare meccanismi che limitino le crisi al buio, a partire dall’introduzione della sfiducia costruttiva. Infine bisogna normare la democrazia interna dei partiti con una legge sulla rappresentanza che dia attuazione all’articolo 49 della Costituzione.

(da Repubblica.it)
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Partito Democratico Bergamo
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