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Il Circolo del PD intitolato a Alexander Langer, nell’ambito del percorso di approfondimento degli argomenti legati all’etica e all’ambiente, vi invita alla presentazione del volume:
“Il grande gioco delle risorse. I minerali del futuro e la maledizione ecologica”
Litio, nichel, cobalto, tantalio e terre rare – ovvero altri diciassette metalli che sono la base per la componentistica nell’industria dell’informatica. Questo determina il potere, chi lo possiede controlla il futuro dell’umanità. Cellulari, batterie, pale eoliche, circuiti integrati non possono, ad oggi, fare a meno di questi componenti che determineranno la transizione ecologica e saranno la base dell’industria 5.0. Il futuro che ci attende sarà una combinazione di transizione energetica e transizione digitale, due transizioni gemelle che si sosterranno l’un l’altra in una sinergia che aprirà orizzonti inesplorati, i cui rischi dobbiamo ancora scoprire. L’Europa è il centro, l’Asia è a destra e l’America a sinistra. La maggior parte della domanda di minerali critici è a Nord, ma le più ampie risorse sono a Sud, in Africa in primis e poi in Centro e Sud America. Estrarre vuol dire denaro, il denaro alimenta i conflitti, i conflitti portano armi: l’Occidente in modo semplicistico ha coniato l’espressione “conflict minerals” per significare i problemi in alcune aree di estrazione. Facile intuire come in certe situazioni estrarre vuol dire inquinare falde idriche e mettere a repentaglio la vita dei lavoratori, vuol dire dissestare territori e produrre quelli che in Occidente vengono definiti semplici “effetti collaterali”.
Cosa deve fare la nuova Europa se vuole essere etica e responsabile?