Cinque anni dopo il Covid, non dimentichiamo il valore della solidarietà
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Sono passati cinque anni da quel drammatico 18 marzo, quando le immagini dei camion militari in fila davanti al Cimitero Comunale di Bergamo hanno segnato uno spartiacque per il mondo intero. Bergamo era l’epicentro della più grave pandemia dell’ultimo secolo», ricorda il Segretario cittadino del PD, Alessandro De Bernardis.
«In quelle settimane, e nei mesi successivi, abbiamo vissuto un dolore collettivo senza precedenti, che ha colpito famiglie, comunità e un’intera generazione. Oggi commemoriamo tutte le persone che ci hanno lasciato a causa di questa terribile pandemia, ma il nostro pensiero va anche a chi, in quei giorni drammatici, ha lottato senza sosta per salvare vite. È fondamentale rendere omaggio al personale medico e sanitario che ha combattuto giorno e notte, spesso a costo della propria vita, per quella dei loro pazienti », ricorda De Bernardis, anch’esso parte dei medici laureati proprio nel 2020 con la cerimonia online ed abilitati all’esercizio della professione per decreto, al fine di essere subito in servizio.
«Furono giorni terribili», ricorda il segretario provinciale e vicesindaco di Ciserano, Gabriele Giudici.
«Il silenzio che avvolgeva le nostre città era assordante. Mai come allora ci siamo sentiti così soli come persone, e allo stesso tempo così uniti come comunità e istituzioni. Il ruolo degli amministratori locali, prima assunto in modo spontaneo, poi organizzato in maniera sistematica, è stato un ponte tra cittadini e istituzioni, oltre che un salvavita, non solo per le persone, ma per l’intera comunità. Personalmente ricordo di una provincia deserta, interrotta solo dal passaggio di qualche elicottero. Come amministratori ci svegliavamo presto per organizzare le reti di solidarietà, presidiavamo il territorio, portavamo bombole e alimenti, ascoltavamo i problemi della cittadinanza, poi qualche ora di sonno dopo aver mandato le sintesi dei DPCM in uscita. Era un impegno totalizzante » , ricorda Giudici.
«Di quei giorni dobbiamo custodire una lezione fondamentale: la solidarietà che ci ha uniti, senza distinzioni, di fronte a una sfida più grande di noi. È quella forza collettiva che ci ha permesso di superare le difficoltà e rialzarci con lo slancio che ha portato la nostra città e il nostro territorio a vivere anni di crescita importante», conclude Giudici.