Il PD in piazza a Bergamo per difendere la sanità pubblica: venerdì la nuova tappa della campagna ‘La salute è un diritto’
Prosegue la campagna del Partito Democratico regionale “La salute è un diritto” con la tappa bergamasca. Il presidio si terrà venerdì 23 maggio alle ore 18:00 di fronte all’Ufficio Territoriale Regionale, in via XX Settembre.
Saranno presenti la segretaria regionale del PD, la segreteria provinciale, i consiglieri regionali Davide Casati e Jacopo Scandella, rappresentanti istituzionali, cittadini, medici e iscritti.
Bergamo è una delle 12 tappe del tour regionale del Partito Democratico, con presidi in tutte le province lombarde, per sostenere la proposta di legge di iniziativa popolare per riformare la sanità lombarda. Una proposta sostenuta da oltre 100.000 firme raccolte nel 2024 e attualmente in discussione in Consiglio Regionale
“Scendiamo in piazza perché la sanità lombarda ha bisogno di una svolta”, dichiara il segretario provinciale PD Gabriele Giudici. “Il 56% dei cittadini ritiene che la situazione sia peggiorata negli ultimi vent’anni, da quando le giunte di destra hanno iniziato a smantellare il servizio pubblico, costruendo una sanità per pochi, per chi se la può permettere, e abbandonando gli altri. Siamo in caduta libera, e la giunta Fontana resta immobile di fronte a questo quadro preoccupante.”
I consiglieri regionali Davide Casati e Jacopo Scandella interverranno durante il presidio per illustrare le richieste che il Partito Democratico rivolge alla Giunta Fontana.
“Oggi, in Lombardia, il diritto alla salute dipende troppo da dove si vive e dalle condizioni economiche delle persone: ci sono forti disuguaglianze nei servizi tra centro e periferie, tra prestazioni diverse e tra chi può o non può permettersi cure a pagamento. È un sistema in cui molti non si riconoscono più, perché non si sentono più tutelati”, dichiara il consigliere Jacopo Scandella.
“È necessario e urgente cambiare rotta per affrontare le criticità della sanità lombarda – aggiunge il consigliere Davide Casati –. Scendiamo in piazza per dire che il tempo a disposizione per salvare il sistema sanitario pubblico non è infinito. Servono azioni concrete: dalla valorizzazione del personale sanitario all’aumento della prevenzione, fino a maggiori investimenti nei territori per ridurre la pressione sugli ospedali. E soprattutto, serve una regia pubblica forte e chiara da parte della Regione, affinché le prestazioni sanitarie siano davvero all’altezza dei bisogni delle persone”.