Autostrada Bergamo-Treviglio Giudici: “Serve chiarezza, basta giochi delle tre carte.”
Le dichiarazioni odierne dell’Amministratore Delegato di CAL sollevano interrogativi che richiedono risposte immediate e trasparenti. CAL, in quanto concessionaria di un’infrastruttura detenuta a maggioranza da enti pubblici, ha il dovere di garantire piena chiarezza nei confronti
dei cittadini e delle istituzioni coinvolte.
È inaccettabile che si parli di un nuovo fondo interessato al progetto senza fornire alcun dettaglio sul nome o sulla natura di questo soggetto. Questa opacità alimenta l’ipotesi di una possibile uscita di Macquarie, il fondo che fino ad ora era stato indicato come il pilastro finanziario dell’opera da 555 milioni di euro. Si sta giocando una partita poco chiara, sacrificando la trasparenza in nome di logiche inaccettabili per il territorio.
Inoltre, si afferma che il progetto sarebbe stato “ampiamente condiviso”, ma la realtà è ben diversa. I Comuni coinvolti sono stati consultati solo in modo frammentario, singolarmente o a piccoli gruppi, con il chiaro intento di poter affermare, in modo strumentale, che vi sia stata condivisione, evitando al contempo la formazione di una posizione unitaria.
Non si tratta di vera partecipazione, ma di un’operazione di facciata che ignora le preoccupazioni e le esigenze del territorio.
Anche l’annuncio secondo cui la Conferenza dei Servizi seguirà la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) solleva forti perplessità. Questa inversione della procedura ribalterebbe la sequenza naturale e normativa, che invece dovrebbe garantire un’analisi approfondita e un reale coinvolgimento delle parti interessate.
Infine, resta un grande interrogativo: perché il quadro economico dell’opera non viene presentato in modo chiaro? Probabilmente perché non regge. Oggi, quell’autostrada non ha senso. La politica tutta deve opporsi e chiedere che venga revocata la concessione.
Dopo vent’anni, è giusto riconoscere che le esigenze, le condizioni, le infrastrutture, i finanziamenti e le volontà politiche sono cambiate. Insistere su un’opera anacronistica e priva di basi solide significa tradire gli interessi del territorio.