Il Partito Democratico di Bergamo, attraverso una nota congiunta a firma del responsabile giustizia, avv. Federico Pedersoli e del segretario provinciale Gabriele Giudici, lancia un allarme urgente: il nuovo D.D.L. Sicurezza introduce misure che rischiano di criminalizzare il dissenso e rappresentano una deriva autoritaria preoccupante.Il Ministro Nordio e il governo Meloni continuano a portare avanti una politica giudiziaria pericolosa e controproducente, come già emerso con il Decreto Caivano e il provvedimento sui rave. L’ultimo Decreto Legge di luglio, che avrebbe dovuto affrontare l’emergenza carceraria, si è rivelato un fallimento. Promesse vane, senza alcuna azione reale per ridurre il sovraffollamento delle carceri: bisognava adottare misure concrete come la liberazione anticipata allargata per i detenuti meritevoli, o istituire Case di Reinserimento Sociale sotto la supervisione dei servizi sociali comunali per pene o residui di pena inferiori a un anno. Invece, si persevera con il nuovo DDL Sicurezza, già approvato alla Camera, che propone un’unica e deficitaria risposta: inasprimento delle pene, nuovi reati e aggravanti che non portano a nulla.I dati parlano chiaro: nel 2023 i reati contro il patrimonio e la persona sono aumentati, e molti dei nuovi reati previsti dal DDL sono già coperti dalle attuali normative. Il testo introduce oltre 20 aggravementi di pena, circostanze aggravanti e nuovi reati tra cui l’occupazione abusiva di case, già disciplinata dalla violazione di domicilio aggravata, e le rivolte in carcere, già punite dal reato di resistenza a pubblico ufficiale aggravato. Non solo, l’aggravante per la minaccia e violenza legata alla costruzione di opere pubbliche strategiche sembra mirata a colpire in modo specifico le proteste ambientaliste. Questo DDL, calendarizzato con urgenza al Senato per il 25 settembre, solleva gravi preoccupazioni sulle forme passive di protesta civile anche tra i sindacati, che per la stessa data hanno organizzato una protesta davanti a Palazzo Madama, a cui il PD nazionale ha aderito. Inoltre, il DDL contiene norme palesemente liberticide e incostituzionali. Tra queste spiccano l’abolizione del divieto di trattenere in carcere donne in gravidanza o con figli di età inferiore a un anno e il divieto di vendere SIM agli immigrati irregolari, una misura che, come denunciato da Caritas, è discriminatoria e rischia di alimentare il mercato nero, violando diritti fondamentali garantiti dall’Articolo 11 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.Il Partito Democratico Bergamasco, in linea con il PD nazionale, esprime una profonda preoccupazione e invita tutte le forze politiche, sia in Parlamento che nella società civile, a opporsi fermamente a questo DDL. Un testo che rivela una pericolosa matrice autoritaria e che, contrariamente a quanto promesso, non garantisce maggiore sicurezza ai cittadini, ma al contrario rischia di inasprire i conflitti sociali introducendo norme da Stato di Polizia.In un contesto sempre più caratterizzato da tensioni e polarizzazioni, è necessario uno Stato che favorisca il dialogo e la mediazione, non la repressione. Quale spazio resta per la democrazia, se il dissenso viene criminalizzato?Infine, una riflessione: il DDL amplia la facoltà per gli agenti di Poli