Pierfrancesco Majorino è il candidato del centrosinistra per la Lombardia
Pierfrancesco Majorino è il nostro candidato alla Presidenza di Regione Lombardia. La decisione, comunicata ieri in tarda serata dal PD regionale, è stata frutto della condivisione e del confronto con gli altri partiti della coalizione di centrosinistra.
Da oggi dunque si apre una fase importante che si concluderà a febbraio (non è ancora certo, ma è molto probabile) con le elezioni regionali.
In tutti questi anni i cittadini lombardi hanno vissuto sulla loro pelle le criticità di un sistema territoriale che non risponde più ai bisogni delle persone. E che noi vogliamo cambiare.
E se in questi anni la Lombardia ha perso 50 posizioni in termini di competitività un motivo c’è, e dipende dai vertici.
La nostra Regione ha enormi potenzialità… è una Ferrari, ma con un motore di un’utilitaria. Dobbiamo cambiarlo questo motore, rimetterlo in moto al più presto, pretendere ed ambire al massimo, e dargli una squadra di piloti alla sua altezza.
Da segretario provinciale raccolgo e per la gran parte degli aspetti condivido le istanze e i malumori degli iscritti e dei simpatizzanti per la gestione del nostro partito in questa fase post elezioni politiche. Li capisco ed è giusto farsene carico.
C’è chi vorrebbe un congresso nazionale il prima possibile per cambiare la classe dirigente che ci rappresenta, chi lo vorrebbe con tempi più dilatati per confrontarci al meglio sui contenuti e le idee ridefinendo prima la nostra identità.
Sul fronte regionale, le primarie erano sicuramente una opportunità concreta e preziosa, che avrebbe reso più partecipato e aperto il percorso per la scelta del candidato Presidente.
Così come le primarie avrebbero dovuto essere organizzate per scegliere i candidati al Parlamento, soprattutto vista la legge elettorale che prevede le “liste bloccate” con la quale siamo andati a votare.
C’è poi un tema cruciale all’interno del PD che riguarda la centralità dei territori, che per continuare a fare politica hanno la necessità di un’equa distribuzione delle risorse derivanti dal 2 per mille, che ad oggi sono solo ad appannaggio del livello centrale.
Insomma ci sono tanti nodi irrisolti, tanti ostacoli, tante domande alle quali dare risposta e che sono anche emerse nella recente assemblea provinciale e nelle ultime settimane.
Ed ecco perché il prossimo Congresso è di fondamentale importanza. E per cogliere a fondo l’opportunità di un vero cambiamento è necessario l’impegno di tutti, soprattutto dei più arrabbiati e delusi… perché per cambiare davvero è necessario farlo attraverso un Congresso ricostituente del nostro partito.
Partendo dal livello nazionale per scendere al regionale e quindi ai territoriali.
Nel campo valoriale del centrosinistra, alternative al PD non ce ne sono ma questo PD va “ristrutturato” profondamente per riconnettersi con le persone, per ritrovate una credibilità ed una fiducia che oggi non ci sono, e bisogna avere l’umiltà di riconoscerlo.
Dobbiamo avere anche la capacità di guardare “fuori”, ai milioni di persone (in Lombardia ben 10 milioni) che non sono interessate alle vicende interne del nostro partito, ma che sono pronte a valutare le proposte che da questo partito escono, i programmi, le persone che presentiamo nelle liste.
Servono perone capaci, appassionate, radicate nei territori che – al di là dei punti di vista diversi sul prossimo congresso PD – mettano in campo proposte concrete e alternative per “rifar funzionare” la Lombardia, riportandola ad essere davvero un’eccellenza. Una Regione efficiente e soprattutto prossima e vicina ai bisogni delle persone.
Quindi, nonostante le fatiche e ‘mal di pancia’, adesso è il momento di guardare avanti, e fare il possibile (e anche l’impossibile) per vincere le elezioni regionali contro Attilio Fontana (sostenuto da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. e Letizia Moratti (sostenuta dal Terzo Polo).
Dobbiamo dare il massimo. Perché ora questa è la priorità delle priorità.
Tutti insieme. Avanti!
Davide Casati, segretario provinciale PD Bergamo