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Il programma di governo che il Pd ha consegnato a Draghi

09/02/2021   lavoro
“Abbiamo incontrato il professor Draghi e posso dire che siamo davvero molto soddisfatti delle linee guida. Abbiamo apprezzato l’approccio culturale e strategico su cui il professore sta lavorando”. Lo ha detto il segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, al termine dell’incontro con Mario Draghi, nel corso del quale il  Partito Democratico ha presentato al premier incaricato il documento Responsabilità, visione, inclusione, con le linee di programma di Governo dei dem.

Linee, che per Zingaretti, sono “garanzia di serietà, forza e autorevolezza della sfida governativa che il professore sta tentando di mettere in campo e non possiamo che confermare la nostra fiducia a questo tentativo. Abbiamo consegnato un contributo, abbiamo trovato positiva la scelta ribadita nell’incontro della collocazione europeista del governo, quindi di condivisione dei valori base della sfida europea e, insieme alla rivendicazione dei valori del passato, ci ritroviamo nella prospettiva di un ulteriore salto in avanti dell’integrazione dell’Europa, fino a una ulteriore cessione di sovranità verso istituzioni europee ancora più forti”.

“Con il professor Draghi non abbiamo parlato dei rapporti con gli altri partiti, Lega compresa” ha aggiunto il segretario dem “dico che il Pd e la Lega, qualsiasi cosa accada, sono e rimangono due forze alternative nello schieramento politico italiano e penso che questo sia condiviso anche da Matteo Salvini. Un’eventuale esperienza comune non cambia il fatto che siamo e saremo forze alternative. Per questo non abbiamo messi veti a prescindere”.

“L’alleanza del governo Conte2 ha fatto maturare scelte condivise – sostiene Zingaretti – il contributo di questa area parlamentare con 321 voti alla Camera e 157 al Senato è un’area che può incidere e far pesare tanti nostri valori e punti programmatici”.

E aggiunge “il Pd non sarà mai una forza di pura testimonianza ma sempre riformista e quindi troverà sempre nel Paese e in Parlamento strumenti utili dall’alleanza alle battaglie politiche affinché ci sia possibilità per farli affermare e vincere”.

“Penso che al rapporto con il M5s – prosegue – dobbiamo togliere qualsiasi tipo di aggettivo. Ci siamo mossi uniti per garantire in una situazione di grande fragilità con un assillo e un obiettivo politico: salvare la legislatura e garantire il massimo del buon governo. Questo rapporto lo riteniamo molto importante per condizionare la vita parlamentare dei prossimi mesi. Quest’area permette di incidere e far pesare tanti nostri valori e punti programmatici”, sottolinea.

“Mai più il Pd debole e isolato: dobbiamo tenere viva la cultura di un partito unito e forte nelle sue idee e contenuti e sulla base di essi una base di alleanze nel Parlamento e nei territori, alle personalità e ai sindaci. Il Pd così è potuto tornare a vincere le elezioni anche nel profondo nord. Non vogliamo concorrere alle elezioni, vogliamo vincerle. Lo spirito di confronto serve a tutti, il Pd, il M5s e Leu a essere più forti”, afferma.

Tra i temi toccati nell’incontro, spiega Zingaretti “abbiamo segnato come punto dell’agenda politica, non del programma di governo, quello delle riforme istituzionali che sono sempre più necessarie dopo il taglio del numero dei parlamentari” e anche “la riforma della legge elettorale di stampo proporzionale nelle forme di progetti legge depositati”.

“Il lavoro, da creare attraverso investimenti; il Recovery da completare nel più breve tempo possibile; l’obiettivo di evitare che le persone più deboli rimangano sole”.
“Importante è anche il tema delle imprese, il tema dei giovani come risorsa per il futuro e l’attenzione al tema delle donne particolarmente colpite da questa crisi pandemica”, ha aggiunto Zingaretti, “bene il rifiuto di nuove tasse e dei condoni come soluzione a un sistema economico duramente colpito”.

“Le alleanze si decidono nei territori”, ha sostenuto il segretario dem rispondendo ai giornalisti al termine dell’incontro con Draghi, sui candidati nei comuni e alle elezioni suppletive.
“Io sono presidente di Regione perché mi sono candidato rifiutando il modello che offriva il Pd nazionale. Quindi rispetteremo l’autonomia dei territori e spingeremo ad accentuare l’elemento dell’autonomia per costruire alleanze civiche”, ha aggiunto.

“Al tempo stesso credo che avere uno spazio di alleanze da tenere vivo aiuterà i territori a scegliere con più opportunità e non essere isolati e quindi sconfitti”.

Infine, Zingaretti fa appello alla “vocazione e allo spirito unitario” del Pd “perché continueremo a vincere in tantissimi comuni. Quello che possiamo portare noi è un patrimonio di relazioni con i partiti con i quali abbiamo governato fino a pochi giorni fa”.

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Qui la conferenza stampa di Nicola Zingaretti dopo le consultazioni con il Presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi
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