Due anni di segreteria, le cose fatte e le sfide che ci attendono
di Davide Casati
24 novembre 2018 – 24 novembre 2020
Carissime democratiche, carissimi democratici,
sono trascorsi due anni dal congresso provinciale del PD bergamasco.
È per me un onore essere il Segretario Provinciale di questa grande comunità, una comunità di 2.500 donne e uomini che con tanta passione e competenza cercano tutti i giorni di trasformare i nostri valori ed ideali in azioni concrete.
Chi nei circoli e nelle zone del PD, chi nelle istituzioni, chi nelle associazioni… Non sempre è facile, anzi… soprattutto in questi mesi durante i quali la pandemia ha stravolto tutto, le priorità sono cambiate, i modi per relazionarsi pure… e non è facile nemmeno quando la dimensione umana rischia di essere sacrificata.
Nonostante queste difficoltà, sono contento di come la comunità democratica bergamasca abbia reagito.
In questo anno “particolare”, le iniziative “on line” sono state numerosissime e di qualità, con molta partecipazione.
Nella pausa estiva sono state organizzate con coraggio delle Feste dell’Unità e sono ripartiti gli incontri fisici in alcuni circoli e zone della nostra provincia in costante raccordo con il livello provinciale.
Numerose le conferenze stampa, i comunicati stampa con uscite costanti da parte del PD sui media locali, sempre in modo unitario e coeso.
Ci eravamo presi l’impegno di aprire un nuovo ciclo, di formare una nuova classe dirigente. In questi due anni credo e spero abbiate potuto cogliere i semi gettati sul terreno: qualche frutto è già nato, altri sono convinto nasceranno in futuro.
In questi due anni il lavoro politico e l’elaborazione delle proposte non sono mai mancati e ringrazio tutti coloro che si stanno adoperando nella nostra provincia, raccordandosi con i circoli e le zone, coi nostri amministratori, con le parti economiche e sociali.
Sono orgoglioso della segreteria provinciale che in questi due anni ha lavorato ininterrottamente, in modo compatto ed unito, senza divisioni, senza polemiche, senza “voci fuori dal coro”.
Il coordinamento dei Sindaci è stato prezioso e fondamentale e la compattezza dei Sindaci “democratici e civici” è evidente a tutti e ci consente di essere la prima “forza politica”, il baricentro stabile ed affidabile, degli assetti istituzionali e societari provinciali. Basti pensare al Consiglio di Rappresentanza e ai Distretti ATS, alla Sacbo Spa, al BIM dei fiumi Serio e Brembo e ad Uniacque Spa.
Il lavoro dei nostri istituzionali in Parlamento e in Regione è prezioso, appassionato e competente con evidenti ritorni positivi per il nostro territorio. Il raccordo con il Pd provinciale è costante e reciproco.
Il gruppo consiliare in Provincia ha lavorato in modo responsabile e ha garantito l’approvazione di tutti i più importanti provvedimenti di sua competenza.
E ora dobbiamo concentrarci e dare tutto noi stessi per le prossime elezioni provinciali dove dobbiamo consolidare il lavoro svolto in questi anni ed essere confermati come primo gruppo consiliare provinciale. Dovremo tutti insieme disegnare il futuro della nostra provincia, mettendo al centro lo sviluppo infrastrutturale coniugato alla sostenibilità ambientale e sociale, le proposte dei Tavoli OCSE dovranno essere rilanciate, la centralità della formazione professionale e delle politiche attive del lavoro è fondamentale.
E il lavoro sul livello provinciale non può che essere in stretta relazione con la città di Bergamo dove il PD esprime nella Giunta e nel Consiglio Comunale, con il Sindaco Gori, gli assessori e i consiglieri, una politica di vera innovazione e prossimità.
Due anni fa in diversi mi chiesero: “ma chi te lo fa fare?”. La mia risposta è sempre stata la stessa e la voglio ribadire insieme a tutti voi anche oggi sperando possa essere la risposta di tutti: perché amo la Politica, con la P maiuscola, e soffro nel vedere che le nuove generazioni la sentono distante e inutile… voglio testimoniare insieme a voi con passione, entusiasmo, determinazione che la Politica si può vivere in modo autentico per la realizzazione del bene comune e che è troppo importante per non prendersene cura.
Non è sufficiente per vincere le elezioni ‘fare cose’, realizzare progetti, concretizzare le nostre idee. Per vincere le elezioni bisogna comunicarle, bisogna raccontarle, bisogna “farle vivere” parlandone costantemente con le persone, guardandole negli occhi, andandole a cercare dove esse vivono la loro quotidianità. Questo è e sarà il compito di tutti noi. Con trasparenza, senza timore.
C’è ancora purtroppo un popolo di “centrosinistra” disorientato, smarrito, senza riferimenti che sta aspettando una nuova chiamata, che sta aspettando qualcuno che lo faccia risentire ‘a casa’, che lo ascolti e che agisca, con umiltà ma allo stesso tempo con forza e decisione, facendo sentire tutti parte di una sfida collettiva, di un NOI che in questi anni abbiamo dimenticato.
Sta a NOI, almeno qui a Bergamo, essere la loro bussola, con una nostra identità distintiva.
L’identità non è qualcosa che c’è in giro e la si trova. L’identità la si costruisce giorno dopo giorno, agendo, distinguendosi, facendosi identificare dalle persone come quelli che dicono e fanno certe cose. Senza quindi guardare indietro, senza copiare ciò che si narra essere stati, dobbiamo guardare avanti consapevoli che il contesto in cui viviamo è profondamente cambiato.
Come ci ha ricordato il nostro fondatore Walter Veltroni, molto vicino a Bergamo in questi mesi di pandemia, il centrosinistra a livello mondiale, non solo italiano, non ha saputo cogliere fino in fondo la trasformazione della società.
Siamo stati forti quando la società era strutturata, organizzata per classi, con forti elementi unificanti. Nella società liquida ci siamo persi perdendo la capacità di essere noi stessi e di rappresentare dentro il tempo della precarietà e della parcellizzazione dell’esperienza umana il nostro punto di vista. Abbiamo perso il rapporto con il popolo. Ed il centrosinistra non esiste senza il popolo. Se vogliamo ritrovare il rapporto con il popolo bisogna proporre politiche che consentano di dare nuova stabilità e nuove garanzie per far sì che la vita non sia una giungla… ma soprattutto – ci ricorda ancora Veltroni – l’errore drammatico è stato togliere alla nostra comunità le emozioni e la memoria senza costruire così un senso di partecipazione a qualcosa di grande, ad un NOI collettivo, ad un progetto di comunità.
In questi giorni Papa Francesco ha incontro 2.000 giovani economisti di tutto il mondo ad Assisi per costruire insieme un nuovo sistema economico, con un’impostazione radicalmente opposta all’attuale, per “correggere l’economia che uccide”.
Un cambiamento radicale, con il popolo, per combattere le disuguaglianze che la sola logica del profitto ha creato e aumentato in modo esponenziale. Mettere al centro la persona, l’ambiente, il welfare e scrivere una grammatica nuova: per farlo serve lo slancio di Papa Francesco, ma serve anche il coraggio di un intero popolo.
E la comunità del PD bergamasco può e deve contribuire a scrivere una nuova pagina, per un futuro migliore.
Un abbraccio e grazie a tutti e a tutti voi per questi 2 anni insieme. Viva il PD!
Davide Casati
segretario provinciale PD Bergamo