“Pensiamo alle persone”. L’appello di Davide Casati alla politica bergamasca
Non possiamo fare finta di niente: il tessuto economico della nostra provincia è in profonda sofferenza e la situazione emotiva delle persone – dopo i difficili mesi trascorsi, caratterizzati da paura ed angoscia – è molto complessa, talvolta carica di rabbia, frustrazione o rassegnazione…
Chi fa politica deve cogliere questi aspetti e senza soffiare sul fuoco deve prendersi il tempo necessario per riflettere e assumere poi la scelta che ritiene migliore per il bene delle comunità.
Non è facile, anzi è difficilissimo. Anche perché la scelta che a volte appare più semplice è quella che, alla lunga, rischia di creare più danni.
La notizia dell’inserimento di Bergamo nella “zona rossa” ha avuto un forte impatto su tutti noi.
E le istituzioni, la politica (non tutta per fortuna) ha iniziato subito ad insultarsi, a fare polemica, dimenticandosi di quanto è avvenuto a marzo. È iniziato come sempre lo “scaricabarile” su di chi è la competenza.
Il Governo è certamente in difficoltà a gestire una situazione così complessa. Altrettanto lo è Regione Lombardia che non può nascondere tutte le criticità di questi mesi.
Inoltre i conflitti istituzionali ad ogni livello non giovano a nessuno ma soprattutto creano ancora più rabbia e disorientamento nelle persone.
Oggi più che mai serve responsabilità. Fuori dalle ideologie, alla larga dagli scaricabarili e provando, insieme, a mettere a punto soluzioni che superino la contrapposizione tra salute pubblica e tutela dell’economia.
Il mio APPELLO è rivolto al Presidente della Provincia di Bergamo in rappresentanza di tutti noi Sindaci, agli assessori e ai consiglieri bergamaschi eletti in Regione Lombardia e ai nostri Parlamentari bergamaschi: usciamo dalle logiche di partito e subito apriamo un confronto che abbia al centro il nostro territorio. Analizziamo insieme i dati che in modo trasparente devono essere forniti e spiegati dal Governo per capire il perché di alcune scelte. Perché sicuramente dietro ad ogni scelta ci sono dei ragionamenti seri ma è arrivato il momento di farli diventare patrimonio comune tra tutte le istituzioni e tra tutte le forze politiche.
Se dal confronto tra le istituzioni ci sono le condizioni per modificare e migliorare la situazione, e come prevede il DPCM rivedendo anche le restrizioni per la nostra Provincia grazie ad un’intesa tra Ministero della Salute e Regione Lombardia perché non farlo?