RSA, serve intervento urgente per sbloccare le visite
Sono ancora troppe le segnalazioni di famiglie che si trovano impossibilitate a far visita ai propri cari ospitati dalle RSA del territorio. E questo nonostante l’Istituto Superiore della Sanità nel suo ultimo report dello scorso 24 agosto abbia dato il via libera alle visite, allentando la rigidità delle normative anticontagio.
“Il punto è che senza un aggiornamento delle normative regionali (ad oggi è ancora vigente infatti la DGR n. 3226 del 09 giugno), la responsabilità è tutta in capo alla direzione delle RSA, e questo non è ammissibile – dichiara il segretario del PD provinciale Davide Casati -. Ospiti e parenti stanno vivendo mesi drammatici e l’isolamento degli anziani dalle loro famiglie e dai loro affetti si sta protraendo in troppi casi in maniera ingiustificata ben oltre la fine del lockdown. Siamo tutti d’accordo sulla necessità di proteggere la parte più fragile della nostra società, ma non possiamo accettare che gli anziani vivano confinati nelle strutture solo perché la Regione non si decide ad aggiornare le sue direttive”.
“Senza contare – aggiunge la delegata Welfare della segreteria provinciale PD Michela Tintori – che i costi per l’attuazione di tutte le misure anticontagio fanno lievitare i costi, incidendo pesantemente sui bilanci, con il rischio verosimile di aumenti diretti sulle rette o di tagli del personale. La situazione richiede interventi straordinari da parte della Regione, con lo stanziamento di fondi a sostegno delle strutture in questo momento di emergenza affiché possano fare fronte agli extracosti senza gravare sulle famiglie degli ospiti e senza essere costrette a ridurre il personale.”.
Il PD bergamasco sostiene quindi quanto richiesto a Regione dalle Associazioni della Case di Riposo della provincia ovvero la conferma dei budget 2020 assestati sui parametri 2019, la copertura delle rette non pagate dalle famiglie a seguito del blocco degli ingressi di marzo, l’aggiornamento delle tariffe Sosia che determinano la quota di finanziamento pubblico e infine il riconoscimento economico dei posti letto da lasciare vuoti per emergenza Covid.