Covid-19, lacrime e solidarietà non bastano, le richieste del PD a Governo e Regione
Chiusura di tutte le attività produttive non essenziali in assenza di garanzie a tutela della salute dei dipendenti, trasparenza nella gestione dei dati, dispositivi di protezione per gli operatori sanitari e farmaceutici: il PD bergamasco mette nero su bianco le sue richieste – puntuali ed urgenti – a Governo e Regione.
Qui di seguito il documento firmato da Davide Casati e Roberto Mazzetti, segretari provinciale e cittadino del PD.
La nostra città si trova a vivere i giorni più drammatici dal dopoguerra, epicentro di un contagio sempre più critico per la nostra comunità.
Gli operatori sanitari di Bergamo hanno affrontato l’emergenza spesso senza avere a disposizione idonei presidi sanitari, le farmacie già da gennaio erano prive di mascherine e lo sviluppo del contagio viene alimentato anche dai concittadini che si devono recare quotidianamente nei propri luoghi di lavoro.
Da sempre il Partito Democratico si fa portavoce delle esigenze e dei bisogni delle persone, accoglie idee e proposte per migliorarne la quotidianità. Per questo, a maggior ragione in questo periodo di crisi in cui vediamo morire persone care, mentre i medici, gli infermieri e i farmacisti (e non solo) si stanno ammalando lasciando scoperti i luoghi deputati alla cura, non possiamo limitarci a piangere i morti ed esprimere solidarietà e ringraziamenti a chi lavora per arginare il contagio.
La politica cittadina è chiamata a fare di più, avanzando alla Regione e al Governo specifiche richieste.
Chiediamo si organizzi e si proceda all’immediata fornitura di tutto il materiale sanitario necessario per fare fronte all’epidemia (mascherine, guanti, camici, attrezzature tecniche).
Chiediamo la tutela, attraverso la fornitura urgente di dispositivi di protezione, di tutti gli operatori sanitari e farmaceutici che sono la nostra prima linea di difesa e che dobbiamo proteggere.
Chiediamo di porre in essere tutte le iniziative necessarie per riconvertire alcuni stabilimenti alla produzione di mascherini e di dispositivi personali di protezione (DPI).
Chiediamo di verificare le scorte di mascherine presenti in alcune aziende (che abitualmente le usano per motivi di lavoro) affinché siano messe a disposizione degli operatori sanitari.
Chiediamo che l’attività dei medici di famiglia (molti dei quali purtroppo si sono ammalati)
venga integrata per garantire visite e assistenza domiciliare al di fuori delle strutture ospedaliere.
Chiediamo, per far fronte alla carenza dei medici, di istituire la guardia medica continuativa nella città di Bergamo come sta accadendo in altri Comuni.
Chiediamo di sostenere i Comuni del nostro territorio, anche con finanziamenti dedicati, per quanto riguarda l’erogazione dei servizi di assistenza agli over65.
Chiediamo la chiusura di tutte le attività produttive non essenziali, in assenza di garanzie a tutela della salute dei dipendenti (n. lavoratori, distanza tra i lavoratori, dispositivi di protezione individuale), e comunque non coinvolte nelle filiere agroalimentari, medicali e farmaceutiche al fine di contenere la diffusione del Covid-19 che nel nostro territorio è particolarmente virulento.
Chiediamo più tutele per i lavoratori, per le aziende costrette alla chiusura e, in generale, per tutte le categorie colpite dall’epidemia.
Chiediamo la trasparenza dei dati perchè i decessi riscontrati dai Comuni sono superiori ai dati forniti; nelle RSA della città non si eseguono tamponi, non si fanno ricoveri ospedalieri e si verificano decessi per complicanze respiratorie.
Facciamo infine un appello alla comunità: ogni imprenditore, cittadino, lavoratore, genitore, insegnante, deve orientare le proprie energie a combattere l’epidemia.
Oggi più che mai dobbiamo considerare il bene comune come una necessità personale.
Bergamo, 17 marzo 2020
Roberto Mazzetti, segretario PD città di Bergamo
Davide Casati, segretario provinciale PD