Matteo Ricci a Bergamo con Giorgio Gori presenta il suo ultimo libro
Perché l’Italia può (ri)partire dai sindaci? Perché i sindaci, al di là delle differenti appartenenze politiche e territoriali, condividono un ruolo comune, quello di riferimento per una comunità. E possono cambiare le città e poi cambiare l’Italia. In questo saggio, che è anche un pò diario, Matteo Ricci, uno dei sindaci più amati d’Italia, spiega perché la figura del primo cittadino avrà un’importanza sempre maggiore.
Venerdì 27 settembre alle ore 18.15 ne parliamo con l’autore, sindaco di Pesaro e presidente nazionale di Legautonomie e
Giorgio Gori, sindaco di Bergamo.
L’incontro si terrà alla libreria La Feltrinelli di Via XX settembre 55 a Bergamo.
Modera il dibattito la giornalista
Benedetta Ravizza.
MATTEO RICCI
Primo, cittadino.
Perchè l’Italia può (ri)partire dai sindaci
Prefazione di Ilvo Diamanti
Milano, Baldini&Castoldi, 2018
Un saggio da uno dei sindaci più amati d’Italia, per spiegare perché la figura del primo cittadino avrà un’importanza sempre maggiore.
Da sempre nell’immaginario collettivo, di grandi e bambini, il sindaco è il politico a cui si fa riferimento per tutto, quello chiamato a risolvere ogni problema della comunità in cui viviamo. Ormai sono passati 25 anni da quando, nel giugno 1993, fu istituita l’elezione diretta del sindaco, che da allora è il vero raccordo fra l’elettorato e il governo centrale, colui che cerca di mediare tra le forze opposte per il bene della sua città. Il proprio sindaco lo si ama o lo si odia, ma in ogni caso su di lui si può misurare concretamente la distanza fra le promesse e le cose fatte. E di certo quella del sindaco incarna la vera gavetta della politica, quella del mettersi al servizio degli altri. In questo saggio, sorta di diario personale, uno dei sindaci più amati d’Italia (secondo il monitoraggio di Index Research che ogni anno stila la classifica dei 38 sindaci più apprezzati) spiega perché la figura del primo cittadino avrà un’importanza sempre maggiore, restituendo alla gente la fiducia nella politica in un momento in cui invece sembra sempre più forte il desiderio di disimpegno, se non addirittura di vero e proprio rifiuto. Attraverso la sua esperienza sul campo e il confronto con altri undici «colleghi» di diversa estrazione politica e geografica (da Albertini a Rutelli, da De Magistris a Bassolino e Pizzarotti, per dirne solo alcuni) Matteo Ricci scrive un resoconto caldo e partecipato della sua Pesaro e dell’Italia degli ultimi cinque anni. E spiega perché quella del sindaco è l’istituzione democratica fondamentale per far tornare la passione politica ai cittadini, partendo dai più giovani.